Chi è Inanna, la Dea della fertilità?
Lun 13 Ago 2018 - 22:12
BREVE INTRODUZIONE
Inanna/Inanna è la dea sumera della fecondità, della bellezza e dell'amore, inteso come relazione erotica piuttosto che coniugale, della sensualità, del grano, della procreazione e della guerra. Inanna è regina contemporaneamente dei cieli e della terra. della materia e dello spirito, dell’oscurità e della luce, dell’abbondanza della terra e guida celeste.
La mitologia la descrive anche come guaritrice, donatrice di vita e compositrice di canzoni;
in tutti i racconti antichi viene associata al pianeta Venere, il qual fatto permette di associare il suo nome a quello di “Signora della Luce Risplendente“.
CORPO DEL TESTO
Guerriera, amante, madre, seduttrice, nella sua versione meno antica incarnava un femminile erotico e passionale: il potente, regale e indipendente femminile dalle tante sfaccettature. Può rappresentare l’archetipo ideale della donna moderna, profondamente femminile, spesso madre e donna emancipata al tempo stesso, la donna “risolta”, che non ha paura di incontrare la sua ombra.
Inanna ha una sorella: Ereshkigal. E’ la sua ombra, il suo complemento: insieme le due dee formano il disegno bipolare della totalità del femminile archetipico, l’unità madre-figlia della grande Dea. Tale disegno è analogo alle peregrinazioni della stella Inanna, sopra e sotto l’orizzonte. La faccia illuminata e la faccia buia della luna.
Inanna ha una sorella: Ereshkigal. E’ la sua ombra, il suo complemento: insieme le due dee formano il disegno bipolare della totalità del femminile archetipico, l’unità madre-figlia della grande Dea. Tale disegno è analogo alle peregrinazioni della stella Inanna, sopra e sotto l’orizzonte. La faccia illuminata e la faccia buia della luna.
Patrona di tutte le emozioni quali amore, gelosia, gioia, dolore, timidezza ed esibizionismo, fino alla passione, l’ambizione e la generosità, Inanna fu eternamente giovane, dinamica, fiera, sensuale e libera. Una variante del suo nome è Ninnanna, che significa regina del cielo. E’ anche chiamata Ninsianna quale personificazione del pianeta Venere.
Il suo simbolo è la stella a otto punte. Suoi importanti santuari si trovavano a Uruk, Zabala e in Babilonia. Viene descritta come una dea riccamente abbigliata o completamente nuda.
La vicenda mitica principale che la riguarda costituisce una delle concretizzazioni letterarie del ciclo stagionale: narra la sua discesa agli inferi, dove è uccisa dalla sorella Ereshkigal e restituita alla vita dagli dei, e il suo legame con Dumuzi, il dio che muore e risorge a espressione della fine e della ripresa annua della vegetazione.
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