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La Civiltà dell'Indo, sue origini ed extra Aer891
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guida La Civiltà dell'Indo, sue origini ed extra

Gio 16 Ago 2018 - 10:27






BREVE INTRODUZIONE
La civiltà dell'Indo si sviluppò lungo le rive del fiume Indo, in Asia, tra la catena dell'Himalaya e l'Oceano Indiano.
Essa prende il nome dal sistema geografico formato dal bacino del fiume Indo e dei suoi affluenti (oggi in gran parte in territorio pakistano) lungo le cui rive si svilupparono i centri maggiori. Viene spesso denominata anche «civiltà di Harappā» o «harappana» dal nome del sito in cui per la prima volta venne identificata.
Dato che l'Indo annualmente straripava, rendendo così fertili i terreni, già 5000 anni fa, l'India,venne abitata. Nella Valle dell'Indo, 2500 anni a.C.,si contavano un centinaio di villaggi e cinque città. Le più famose sono Mohenjo-Daro e Harappa. 2300 anni a.C. la civiltà raggiunse il massimo splendore e nel 1700-500a.C. scomparve per misteriosi motivi; forse a causa dell'eccessivo sfruttamento la terra divenne sterile, forse perchè venne cacciata da altre popolazioni... Quello che si sa è che nel 1500 a.C. il territorio dell'Indo venne invaso dagli Arii e cominciò una nuova civiltà
Le città della valle dell'Indo erano molto belle e molto popolose: alcune arrivavano ad avere anche 30.000 abitanti.
Le città di Mohenjo-Daro e Harappa erano grandi e ben progettate. Avevano ampie strade che si incrociavano ad angolo retto. Le case erano a più piani, con pozzi per raccogliere l'acqua piovana e grandi stanze da bagno, con conduttore di scarico collegate alla reta fognaria.I sacerdoti avevano grandi piscine dove purificarsi prima delle cerimonie. e, come avveniva nei centri pre-harappani, dalla bipartizione urbana in una cittadella e una città bassa. Anche se le soluzioni adottate sembrano piuttosto variabili, simili forme di bipartizione urbana si osservano anche in insediamenti minori. Si crede che le cittadelle fossero destinate ad accogliere architetture monumentali, forse residenze di élites o complessi di carattere pubblico e religioso,


Lo sviluppo della civiltà indiana fu favorito dalla presenza di fertili pianure alluvionali lungo la valle dell'Indo. Queste pianure si erano formate in seguito allo scioglimento delle nevi delle montagne e alle abbondanti piogge stagionali monsoniche. 
Grazie al terreno estremamente fertile l'agricoltura era l'attività maggiormente praticata. Ad essa si affiancavano la pesca, la caccia e lo sfruttamento delle risorse delle foreste.
La Civiltà dell'Indo, sue origini ed extra Civilt%C3%A0ValleIndoMappa
La lettura dei siti archeologici, primi fra tutti Mohenjo Daro e Harappa, offre molte indicazioni su questa civiltà. Le due città, sorta di capitali gemelle, presentano un impianto urbano a scacchiera, con un intersecarsi di strade principali che correvano da Nord a Sud e da Est a Ovest e che dividevano l'area in blocchi rettangolari.
Erano dotate di impianti igienici di prim'ordine e sotto le strade principali scorreva un complesso impianto di fognature. Fra gli edifici più insigni di Harappa vanno annoverati il granaio e le piattaforme dei mortai per pestare il grano, collocate nella zona operaia, costituita da file di casette a 2 stanze, tutte uguali, presenti anche a Mohejo Daro.
A Sud della cittadella di Harappa sono stati rinvenuti 2 cimiteri. Il primo presenta una cinquantina di tombe con salme distese con il capo volto a Nord, vasellame e gioielli in oro. Il secondo, più tardo, ospita i resti di popolazioni giunte dopo il declino della civiltà vallinda, con casi di inumazione e sepoltura frazionata delle ossa dopo la cremazione, in grandi urne. I ritrovamenti di scheletri permettono di ipotizzare la presenza di due tipi razziali: protoaustraloidi, i più antichi, e protomediterranei.





RESOCONTO DELLA LORO ECONOMIA
La Civiltà dell’ Indo trafficava regolarmente con i Sumeri di Ur e una delle più antiche vie commerciali della storia era aperta da tempo tra la regione dell’ Indo e la Mesopotamia, sulla quale giungevano legno pregiato, spezie e tessuti prodotti in quelle terre floride dove sorgevano le due grandi città che ancora ergono i loro resti corrosi dalla storia in Pakistan.La ricchezza proveniva da una agricoltura molto fiorente che impiegava tecniche di irrigazione avanzate sfruttando le acque delle periodiche e controllate inondazioni del fiume  Indo, producendo grano, orzo, riso, ortaggi e spezie, mentre nei palmeti si producevano datteri. 
Con l’ agricoltura fu intensificato l’ allevamento di suini, bovini, ovini, pollame e i più “esotici” bufali, elefanti, zebù, oltre che tra le più antiche testimonianze di addomesticamento consolidato di cani, gatti e scimmie. 
L’abbondanza nell’ agricoltura e allevamento permisero la produzione di tessuti, bigiotteria, oggetti in legno, ceramiche e quanto poteva creare un’ ampia gamma di merci assieme a pregiate piume di pavone, pietre dure, animali esotici, semi e spezie, per i commerci regolari con la Mesopotamia. Ad un’ economia così avanzata per l’ epoca, corrispondeva un notevole sviluppo culturale, in gran parte fondato sulla religione che anticipava quella Hindu portata dagli ariani, particolarmente il culto di una divinità maschile protettore dell’ agricoltura e dell’ allevamento, del tutto simile a Shiva, assieme a quello della Dea Madre Yoni, rappresentata da pietre scolpite in forma di vagina, che ricorda la fertilità femminile costituita dalla concezione Sakti hindu. Anche il tremendo uso funebre Hindu della “Sati” , che prevedeva il sacrificio della moglie del marito defunto, era praticato dalla civiltà dell’ Indo, la differenza che veniva uccisa invece che arsa al rogo assieme al congiunto, no essendo praticata la cremazione.






RAGIONI DEL DECLINO
A partire dal 1900 a.C. la Civiltà della valle dell’Indo iniziò a declinare, ma i motivi di ciò sono tutt’ora in gran parte oscuri. L’ipotesi più accreditata è che l’inaridimento del Ghaggar-Hakra, un antico affluente dell’Indo, provocò la trasformazione in deserto di un’area fertile di grande importanza, determinando una serie di sommovimenti sociali che misero in crisi il sistema politico spingendo le entità periferiche a rendersi indipendenti dal potere centrale. È certo tuttavia che, successivamente al 1500, questo declino fu accelerato dall’invasione da parte degli Ari, una popolazione indoeuropea che dall’altopiano iranico si era progressivamente mossa verso la valle dell’Indo. Si ritiene che gli Ari non conoscessero la scrittura e di loro si sa molto poco. Non diedero vita ad uno stato unitario, ma piuttosto ad un sistema di potere diffuso e ad una civiltà basata sull’agricoltura e l’allevamento. Risale alla loro dominazione anche la rigida separazione in caste della società e la prima stesura dei Veda, redatta in una lingua precedete al sanscrito ma strettamente affine ad esso. 


EXTRA
Alcuni elementi sembrano rimandare a miti comuni a un'area vastissima: 

  • la sacralità delle corna, la lotta con le fiere, i riti della fertilità legati all'agricoltura. 
  • Anche il culto della Grande Dea deve essere stato presente, identificabile nelle figure d'argilla dai grandi seni e dall'ombelico accentuato, con acconciature a canestro e usate forse come lucerne. 
  • La danza viene testimoniata da una celebre scultura in bronzo che ritrae una danzatrice dalle braccia ricoperte di bracciali. 
  • La scrittura vallinda non è ancora stata decifrata. Sono circa 400 i segni grafici rinvenuti incisi su sigilli.

















Lode agli Dei, lo Staff di ACO (by @Rhea)
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